Antonio De Lisa- Tu, Candido (Azione teatrale in un atto)

Soggetto tratto liberamente dal “Candido o dell’ottimismo” di Voltaire


Persone:

Presentatore
Nero
Nera
Cunegonda – da bella
Cunegonda- da brutta
Candido
Lettrice
Leibniz
Voltaire
Voce di Leibniz
Pettegola
Seconda Pettegola
Epilogatore
Velina


PROLOGO

Presentatore

Dalla scena, costituita da una pedana e da un cubo di legno sullo sfondo di un grande pannello nero, si diffonde una strana musica che pervade l’atmosfera. Ai due lati estremi, sullo sfondo della scena, in posizione eretta due Figure Nere, una molto alta, l’altra molto bassa. Immobili.

Presentatore  esce e si posiziona a grandi passi al centro della pedana.

PRESENTATORE
Signore e Signori, benvenuti allo spettacolo di questa modesta compagnia.
Non vi offriremo né il meglio né il peggio di cui siamo capaci, solo il nostro cuore… e un po’ di Filosofia. La storia a cui assisterete è quella di Candido e Cunegonda, in giro per il migliore dei mondi possibili, allontanati e riuniti dall’atroce destino.
Ma avremo il conforto di Herr Leibniz, che ci spiegherà che quello che vediamo (vogliamo dire: il Chaos del mondo!) è solo un’impressione di chi non ha studiato aritmetica e geometria e si abbandona ai bagordi e al vino… Ma Monsieur Voltaire non sarà molto d’accordo. Giuriamo sui nostri anelli di latta che questa è la verità, o per lo meno questo è il nostro ricordo. Che lo spettacolo cominci!


SCENA 1

Lettrice, Cartellonista, Cunegonda, Candido, Leibniz, Voltaire

La lettrice entra in scena leggendo un pezzo della strana e meravigliosa avventura di Candido e Cunegonda

LETTRICE
In Vestfalia, in uno “splendido” castello “dotato anche di porte e finestre“, di proprietà  del barone di Thunder-den-Tronckht, “il più grande signore della provincia e perciò del mondo“, vive un giovane dal carattere ingenuo e sincero, di nome Candido…

CARTELLONISTA
(Alza il cartello) “Thunder-den-Tronckht”

LETTRICE
… suo precettore è Pangloss, il cui nome tradotto nella nostra lingua significa
“tutto lingua”: non sa nulla ma parla di tutto.

Mentre lei legge entrano da una porta laterale Candido e Cunegonda e prendono posizione sulla pedana.

LETTRICE
Pangloss insegna a Candido e alla figlia del barone, la bella e incantevole Cunegonda, la “metafisico-teologo-cosmolonigologia“, la dottrina filosofica secondo la quale il mondo è “il migliore dei mondi possibili” in quanto “tutto ciò che esiste ha una ragione di esistere“, ad esempio “i nasi servono ad appoggiarvi gli occhiali, ed infatti noi abbiamo degli occhiali. Le gambe sono evidentemente istituite per esser calzate, ed ecco che ci sono i calzoni. Le pietre sono state formate per esser squadrate, e per farne castelli, infatti monsignore ha un bellissimo castello“. Candido segue molto volentieri le lezioni di Pangloss, in quanto trova molto bella Cunegonda, la figlia del barone, e trascorre il tempo a guardarla…

CARTELLONISTA
(Alza il cartello) “LEZIONE DI ANATOMIA”

LETTRICE
… successivamente la ragazza, stimolata dall’aver spiato una “lezione di anatomia” che si stava svolgendo dietro un cespuglio tra Pangloss ed una servetta, bacia Candido dietro un paravento ma viene scoperto dal barone. Egli lo spedisce a gran calci nel sedere fuori dai suoi possedimenti e fuori dal regno.

Cunegonda e Candido sono sulla pedana, senza muoversi, tendono l’uno verso l’altra.

CANDIDO
Mia amata, Cunegonda, quando ti rivedrò?

CUNEGONDA
Oh, Candido, la vita sta consumando il nostro amore…

CANDIDO
Eppure, questo sembrava il migliore dei mondi possibili…

CUNEGONDA
Ti avevo avvisato di non dare retta al Dottor Pangloss. Ti ha riempito la testa di sciocchezze… vedi dove ci ha portato il principio di ragion sufficiente…

CANDIDO
No, no, ti prego: non dirlo… il caro maestro Pangloss…

CUNEGONDA
“Caro” solo per te!

CANDIDO
Sì, sì, mille volte caro…


SCENA 2

La Lettrice ricomincia a leggere. Entrano in scena Leibniz e Voltaire. Voltaire prende  posizione su un rialzo a forma di cubo, Leibniz su un altro accanto.

LETTRICE
La storia a questo punto prende una ben triste piega, anche se è ambientata nel migliore dei mondi possibili. Quegli orribili bestioni dei Bulgari saccheggiano poi  il castello e la famiglia viene trucidata; si salva solo Cunegonda che però sparisce, diventando preda di guerra per la soldataglia. Candido e Pangloss vengono curati da un medico, insieme al quale s’imbarcano e raggiungono Lisbona.

CARTELLONISTA
(Alza il cartello) “EMPIREO DEI FILOSOFI”

LEIBNIZ
Questo testo non mi convince. Lei ne è per caso l’autore?

VOLTAIRE
Si, perché?  (Pausa) Lei ha una faccia conosciuta, Herr…?

LEIBNIZ
Leibniz.

VOLTAIRE
Ah, ora capisco.

La Lettrice ricomincia a leggere ad alta voce, ma per poco.

LETTRICE
Durante il viaggio il medico muore affogato a causa di una tempesta, e Candido e Pangloss vengono “accolti” nel paese, nel quale il giorno seguente il filosofo maestro di Candido viene impiccato mentre lui è picchiato a sangue.

VOLTAIRE
Mio caro Herr Leibniz, la vostra filosofia è un cumulo di sciocchezze…

LEIBNIZ
Ma come potete dirlo proprio voi, Monsieur Voltaire, che di filosofia non avete capito mai niente…

VOLTAIRE
Mio stolto Herr Leibniz, avete scritto tante di quelle sciocchezze da riempire una biblioteca.

LEIBNIZ
E’ la sapienza, che voi non conoscete: matematica, logica, fisica, metafisica, teologia…

VOLTAIRE
Oh, no, non recitate il vostro rosario. Herr Leibniz, per carità del cielo!

LEIBNIZ
…epistemologia, intrigologia, dirittologia e amche stortologia…

VOLTAIRE
L’insana mente di costui mi manderà in manicomio… Herr Leibniz, voi siete più vecchio della parrucca che portate… date retta, aprite gli occhi alla Ragione, che Io rappresento, mooolto modestamente (fa un inchino al pubblico).


SCENA 3

Detti più Voce di Leibniz

La Lettrice riprende a leggere la storia di Candido, mentre entra la Voce di Leibniz, che prende posizione tra Voltaire e Leibniz.

VOCE DI LEIBNIZ
…cristallologia, principio di ragion sufficiente
Monadi
Principio degli indiscernibili
Monadi… monadi…
Piccole, piccole percezioni

Voltaire e Leibniz si girano ad osservarla

L’orologiaio del mondo accudisce i nostri meccanismi segreti
L’impercettibile ronzio degli ingranaggi
Il brusio del rumore di fondo
L’impeccabile logica delle interiora
La sublime architettura del mondo
Lui, la suprema Monade
Noi, monadi intermedie
Piccole, piccole percezioni
Calcolo degli infinitesimi
Altroché!!!
Conciosiacosaché


SCENA 4

Detti, ma la Voce di Leibniz esce

La Lettrice riprende a leggere

LETTRICE
Candido è allora curato da una vecchia, che si scopre essere conoscente della bella Cunegonda, che in realtà era sfuggita alla morte, e i due si rincontrano.

CARTELLONISTA
(Alza il cartello)– “LISBONA”

CANDIDO
Mia cara, adorata Cunegonda, tu vergine …

CUNEGONDA
No, non più molto vergine, sono stata sedotta da mille soldati.

CANDIDO
Per me rimarrai sempre vergine, tu che vivi nel migliore dei mondi possibili …

CUNEGONDA
… venduta come schiava, torturata, violentata …

CANDIDO
Ma ti vedo ancora candida come un fiore …

CUNEGONDA
Sono gli occhi dell’amore


SCENA 5

I personaggi precedenti, più le Pettegole

La Lettrice riprende il suo racconto

LETTRICE
Gli eventi portano Candido e il suo amico fedele Cacambò nella splendida città di El Dorado, dove l’oro e le pietre preziose sono considerate fango e dove non esistono litigi né guerre…

CARTELLONISTA
(Alza il cartello) “EL DORADO”

LETTRICE
… Candido coltiva la sottile e speranzosa idea di poter ricevere quantità d’oro sufficienti a riscattare Cunegonda. Dopo innumerevoli peripezie – che non stiamo a raccontarvi-  Candido e Cacambò abbandonano la città per fare ritorno in Europa; ma ancora una volta s’imbattono in una serie di eventi sfortunati e i due dovranno dividersi. Candido incontra Martin, un manicheo dalle idee completamente opposte a quelle di Pangloss, e prosegue insieme a lui il suo viaggio alla ricerca dell’amata.

PETTEGOLA
Ma è vero che Candido e Cacambò hanno trovato l’El Dorado?

SECONDA PETTEGOLA
Così sembra, ma …

PETTEGOLA
Ma, cosa?

SECONDA PETTEGOLA
Non so, Candido voleva raccogliere oro per riscattare Cunegonda …

PETTEGOLA
E ci è riuscito?

SECONDA PETTEGOLA
Si, però …

PETTEGOLA
Però, cosa?

SECONDA PETTEGOLA
Si dice che l’El Dorado sia la terra dell’Utopia, il luogo della felicità …

PETTEGOLA
E la felicità coincide con l’oro?

SECONDA PETTEGOLA
Forse, ma …

PETTEGOLA
Ma, cosa?

SECONDA PETTEGOLA
E’ proprio il contrario, in quel luogo l’oro è talmente diffuso  che non ha più nessuna importanza…

PETTEGOLA
E questa è una cosa brutta?

SECONDA PETTEGOLA
No, al contrario, ma …

PETTEGOLA
Ma, cosa?


SCENA 6

Detti, ma senza le Pettegole

La Lettrice riprende il suo racconto

LETTRICE
La povera Cunegonda nel frattempo è stata costretta a sposarsi…

CARTELLONISTA
(Alza il cartello) “CUNEGONDA SI SPOSA”

CANDIDO
Allora, ti ho perduto, mia amata Cunegonda … Inorridisco a pensarti tra le braccia di un altro…

CUNEGONDA
No, sarò sempre tua, non hanno importanza le apparenze esterne…

CANDIDO
Ma le tue apparenze mi hanno sempre incantato

CUNEGONDA
Oh, lo so, mio caro, ma le mie apparenze esterne hanno importanza solo inchi riesce a percepire la sostanza …

CANDIDO
Vedo che non sono il solo.

CUNEGONDA
No, l’unico.

CANDIDO
L’unico in una grande molteplicità.

CUNEGONDA
La molteplicità in una sola unità.


SCENA 7

Detti, ma con le Pettegole di nuovo in scena

LETTRICE
Candido si ritrova a viaggiare su di una galera, diretta a Costantinopoli, città dove la sua amata vive facendo la serva. Nella stessa città il ragazzo ritrova il vecchio amico Cacambò, il filosofo Pangloss, anch’esso sfuggito alla morte, e il fratello barone di Cunégonde.

CARTELLONISTA
(Alza il cartello) “COSTANTINOPOLI”

PETTEGOLA
Poi Candido è arrivato a Costantinopoli?

SECONDA PETTEGOLA
Sì, a Costantinopoli

PETTEGOLA
Ma è vero quello che dicono?

SECONDA PETTEGOLA
Cosa dicono?

PETTEGOLA
Che Cunegonda a Costantinopoli fa la serva?

SECONDA PETTEGOLA
Sì, purtroppo è vero, ma …

PETTEGOLA
… sembra che lo faccia molto bene, fin troppo …

SECONDA PETTEGOLA
Fin troppo?

PETTEGOLA
Bè, sai, Cunegonda …


SCENA 8

Rientra la Voce di Leibniz

LETTRICE
A Costantinopoli Candido, Cunegonda, Martin, Cacambò, Paquette, la vecchia e il frate Giroflée, ormai convertito all’islam, finiscono per vivere tutti insieme umilmente in una piccola fattoria per dedicarsi a “coltivare il proprio giardino”.

VOLTAIRE
Eccolo, il vostro mondo, il migliore dei mondi possibili … lo vedete voi stesso … c’è anche un bel terremoto e Lisbona piange i suoi morti … cielo e terra vi smentiscono …

LEIBNIZ
(come fuori di sé, parlando a se stesso) No, ecco, c’è una logica in tutto ciò … se tracciate dei punti a caso è sempre possibile trovare un’equazione che li colleghi … calculemus!
Sono convinto che tutto sia collegato da una trama sottile. Un groviglio luccicante di logica

VOLTAIRE
Siete un gesuita, nient’altro che un gesuita …

VOCE DI LEIBNIZ
L’orologiaio del mondo accudisce i nostri meccanismi segreti
L’impercettibile ronzio degli ingranaggi
Il brusio del rumore di fondo
L’impeccabile logica delle interiora
La sublime architettura del mondo
Calculemus
Calculemus
Calculemus


SCENA 9

Di nuovo con le Pettegole

LETTRICE
E così ci avviamo alla fine della storia. Una storia strana, invero, ma piena di nobili ammaestramenti. Candido ha amato, conosciuto il mondo, ha misurato a grandi passi l’abisso del dolore. Ma il suo animo è restato sempre puro e pieno di lieta gioia. Il mondo è un gran Chaos, ma è pur sempre il migliore dei mondi possibili, come dice Herr Leibniz, che di queste cose se ne intende. Solo quella malelingua di Monsieur Voltaire ha osato alzare il sipario …

L’attrice che interpreta Cunegonda “da bella” esce di scena ed entra l’attore che interpreta Cunegonda “da brutta”

PETTEGOLA
E’ così sta finendo la storia?

SECONDA PETTEGOLA
Già

PETTEGOLA
Peccato, avevo cominciato a prenderci gusto …

SECONDA PETTEGOLA
A me non è piaciuta per niente, se vuoi sapere la verità …

PETTEGOLA
L’amore, i bei sentimenti …

SECONDA PETTEGOLA
Ma hai visto come è diventata brutta Cunegonda, le sono spuntati persino i baffi …

PETTEGOLA
Però Candido è rimasto quello che era …

SECONDA PETTEGOLA
Bello, vuoi dire?

PETTEGOLA
No, stupido come prima e gran credulone!

CANDIDO
Ed io, chi sono io nel gran teatro del mondo?

CUNEGONDA (“DA BRUTTA”)
Caro il mio Candido, amatissimo e più volte tradito, chi sei tu! Se non lo sai tu? A malapena so chi sono io … Quello che so – perché me l’ha insegnato Maestro Pangloss- è che tutti gli eventi sono concatenati nel migliore dei mondi possibili … perché insomma, non t’avessero cacciato da un bel castello a pedate nel sedere per amore di madamigella Cunegonda, cioè di me medesima, non fossi caduto nelle mani dell’Inquisizione, non avessi percorso l’America a piedi, non avessi dato un bel colpo di spada al barone, non avessi perduto tutte le pecore del buon paese di Eldorado, non saresti qui a mangiar cedro candito e pistacchio…

VOCE DI LEIBNIZ
(rivolta al pubblico) … calculemus!
Calculemus?
Calculemus!!!


SCENA 10

Presentatore e Detti, più la Velina

Entra il Presentatore

PRESENTATORE
Signore e Signori, lo spettacolo finisce qui. Ma non la controversia. Non le illazioni. Il Dio di Leibniz non era molto accetto a Monsieur Voltaire. Noi, con le nostre spade di latta non abbiamo saputo fare meglio che raccogliere sparsi frammenti e volgari insinuazioni. Maldicenti e volgari, come il teatro della vita, non pensiamo che il calcolo possa abbassare la polvere della storia.  Con il nostro addio vi affidiamo l’ultima parola.

Entra in scena la Velina con il cartello FINE, che esibisce davanti agli spettatori attraversando tutta la scena, mentre esplode la musica.

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